Sviluppo e benessere: i paesi industrializzati




SVILUPPO TRA BENESSERE E SFRUTTAMENTO

Oggi il mondo sta producendo una quantità di cibo sufficiente per nutrire tutta la  sua popolazione, ma paradossalmente quasi un miliardo di persone soffre ancora la fame e due miliardi sono malnutrite. Un fattore che contribuisce a questi profondi squilibri è la quantità cibo che viene sprecata.
Produrre cibo significa usare aria, territorio, lavoro, con il cibo “buttato” vanno sprecati quindi terra (deforestazione), acqua, i fertilizzanti che sono stati necessari per produrlo, senza contare gli inquinanti e i gas serra rilasciati tanto durante il processo produttivo quanto dal cibo in decomposizione nelle discariche. Tutto ciò ha pesanti ripercussioni sui cambiamenti climatici.
E se il prodotto finale non viene utilizzato e quindi perso, la sua produzione alla fonte è inutile, e soprattutto dannosa. È necessario e urgente ridurre l’uso di risorse naturali e trovare forme di sviluppo sostenibili per l'ambiente e per la salute!



SPRECO: QUANTO CIBO VIENE BUTTATO?

Ogni  anno buttiamo circa 25 milioni di tonnellate di cibo che ci costano 37 miliardi di euro. In Italia, così come negli altri Paesi ricchi,  si sprecano circa 75 chili di cibo a testa ( cibo che finisce nella spazzatura).  Ma le perdite alimentari e lo spreco iniziano molto prima:
  • durante la produzione, 
  • durante la vendita, 
  •  nella ristorazione, 
  • a livello domestico

Un esempio di spreco alimentare:








non c'è differenza dal punto di vista nutrizionale, ma molto probabilmente il limone dalla forma brutta verrà buttato, aumentando lo spreco!



ACQUA UTILIZZATA PER PRODURRE GLI ALIMENTI.

Il 70% dell'acqua utilizzata sul pianeta è consumato dalla zootecnica e dall'agricoltura.  Gli allevamenti consumano una quantità d'acqua molto più elevata di quella necessaria per coltivare cereali o verdure per il consumo umano. Il bestiame utilizza l'acqua non solo per bere, ma  in modo indiretto  anche per pulire le stalle e per produrre il foraggio e i cereali per nutrire gli animali.
Alcuni esempi: 
  • 1 kg di mais 900 litri
  • 1kg di patate 900 litri
  • 1 kg di mele 700 litri
  • 1 kg di cereali, pane 1300 litri
  • 1kg di riso 3000 litri
  • 1 kg di uova 3330 litri
  • 1 kg di pollo 3900 litri
  • 1 kg di maiale 4900 litri
  • 1Kg di formaggio 5000 litri
  • 1 kg di manzo 15500 litri   (La carne rossa ha il maggiore impatto sull'ambiente)

3.496 litri di acqua al giorno per il cibo che si mangia...


La carne e i prodotti caseari sono tra tutti gli alimenti quelli maggiormente responsabili dell'emissione dei gas serra e dei cambiamenti climatici.  Nel 2050 a causa della crescita demografica dovranno essere utilizzati più terreni agricoli per fare fronte alle richieste crescenti della popolazione mondiale e questo comporterà un ulteriore utilizzo di fertilizzanti:  +45%. Tutto questo per soddisfare l' abuso di carne che una parte della popolazione fa. 

Ma se si diminuiscono gli sprechi, e non si abusa nel consumo di carne, la situazione sarà migliore. Se si mangia bene, si fa bene anche al pianeta! Il consumatore può fare molto, in quanto esso non solo può ridurre, gli sprechi a livello domestico, ma attraverso la scelta oculata nella quantità e qualità dei suoi acquisti condiziona il mercato.                                                

IMPARIAMO A SCEGLIERE:  

Cibo fresco e filiera corta?

O cibo trasformato e filiera lunga?

La filiera alimentare è l’itinerario percorso da un prodotto all’ interno del sistema agroalimentare, dalla produzione agricola, alla lavorazione industriale, alla distribuzione e commercializzazione fino alla tavola del consumatore. Una filiera può essere più o meno corta o lunga a seconda del numero di passaggi e di soggetti che vi intervengono. Oggi si dà un particolare valore alle filiere corte che, permettendo di ridurre il numero di operatori economici coinvolti, cercano di garantire un maggior valore aggiunto a favore del produttore primario e un minor costo per il consumatore.

La filiera corta comporta una riduzione dei prezzi grazie a una serie di condizioni:
• riduzione dei passaggi;
• meno (sarebbe auspicabile zero) costi relativi agli imballaggi; • meno costi relativi al trasporto delle merci.Tra i tanti benefici che si hanno dalla filiera corta è bene ricordare il rispetto per l'ambiente. La filiera corta permette di inquinare di meno, perché elimina gran parte dei trasporti, consente inoltre di avere una riduzione del traffico e un notevole risparmio energetico. L'inquinamento viene combattuto anche riducendo al minimo imballaggi e confezioni, questo vuol dire meno plastica, meno rifiuti e minore spesa per chi acquista.

Etichette Alimentari -Impariamo a leggere le etichette alimentari:

Saperle leggere ci permette di capire cosa scegliere. Un prodotto con pochi ingredienti sarà più vicino al prodotto di origine. Un alimento con una lunga lista degli ingredienti si allontanerà dal prodotto di partenza, perdendo la genuinità e non comprendendo  più cosa si sta mangiando.


AGRICOLTURA E ALLEVAMENTO: UN BENE PREZIOSO

L'agricoltura e l'allevamento hanno determinato l'evoluzione dell' uomo contribuendo al miglioramento della vita e del benessere, un bene prezioso da salvaguardare, un aspetto della nostra cultura. Un passato e un presente importante per quello che siamo e che abbiamo oggi, ma devono essere anche un momento di riflessione verso il futuro. Oggi dobbiamo continuare a progredire ma rispettando la natura ( flora e fauna!)

ALLEVAMENTI INTENSIVI
La maggior parte del latte e della carne presenti sul mercato provengono da allevamenti intensivi, dove gli animali sono trattati come macchine: selezionati per garantire alte rese, vivono pochi anni (o poche settimane, nel caso dei polli) e, a fine carriera, dopo una vita spesso colma di sofferenze, sono smaltiti come scarti industriali. Gli allevamenti intensivi sono costituiti da capannoni industriali in cui sono rinchiusi decine, centinaia , migliaia, di animali privati di libertà e movimento, dell'aria e della luce del sole, rinchiusi in gabbia , costretti ad un'alimentazione forzata. Le concentrazioni degli animali, il regime alimentare forzato aumentano lo stress, le malattie e la pericolosità microbica e sono la causa principale della diffusione a raggiera di veleni utilizzati per curarli.  EFFETTI LEGATI ALL'ALLEVAMENTO INTENSIVO:

  1. Il degrado del suolo: l'allevamento intensivo di animali è in gran parte responsabile dell'erosione del terreno. La degradazione del suolo può avvenire attraverso uno sovrasfruttamento dei pascoli: il bestiame assesta il suolo con gli zoccoli ed estirpa la vegetazione causando l'erosione
  2. Deforestazione :  uno degli esempi più significativi della dannosità della produzione massiva di carne per l'ambiente è fornita dall'attuale situazione del disboscamento. Gli allevamenti richiedono spazio (territorio) per se stessi, per i pascoli, per coltivare i mangimi (gli animali richiedono una quantità di cereali 7 volte maggiore di quella che serve per sfamare la popolazione mondiale);
  3. Consumo idrico: il consumo di acqua per la produzione di cereali e foraggio per uso animale, insieme alla necessità d'abbeveraggio degli animali e alla pulizia delle stalle, è uno dei fattori in maggiore consumo delle risorse idriche mondiali ed ha un profondo impatto sull'economia delle risorse del pianeta;
  4. Smaltimento delle deiezioni: un'altra pesante conseguenza degli allevamenti intensivi è la difficoltà di smaltire le deiezioni del bestiame che in condizioni di allevamento tradizionali rappresenterebbero una grande risorsa per il mantenimento della fertilità del terreno;. L'elevato contenuto di ammoniaca negli escrementi degli animali allevati può essere alla base delle piogge acide.



GLI ALLEVAMENTI ESTENSIVI
Negli allevamenti estensivi, si pone la massima attenzione al benessere degli animali, che si nutrono di erba e foraggio. Inoltre, nelle aziende agricole devono esserci ampi spazi perché gli animali possano muoversi e pascolare liberamente. Una simile forma di allevamento permette all'animale di vivere meglio e di produrre carne di migliore qualità, inoltre avendo ampi spazi si ammalano meno uno con l'altro e di conseguenza anche l'utilizzo di sostanze chimiche utilizzate per curarli sarà ridotto. 





TUTTE LE NOSTRE AZIONI SONO COLLEGATE FRA DI LORO:
Le forme di agricoltura e di allevamento  intensive e quindi il nostro stile di di vita ( spreco, consumismo, sfruttamento) influenzano il clima, la flora e la fauna del nostro pianeta. Negli USA oggi si coltiva solo il 7% delle varietà di frutta e verdura che avevano agli inizi del 1900, questa perdita di biodiversità è un impoverimento per la nostra vita.  CONOSCERE CI PERMETTE DI CAPIRE, SCEGLIERE, DIFFONDERE LE INFORMAZIONI E DI AGIRE.  Una dieta sostenibile, il riciclo degli avanzi, un'agricoltura e un allevamento sostenibili ridurranno sia i cambiamenti climatici, sia la perdita della biodiversità.

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LA CARNE ALIMENTARE: ASPETTI POSITIVI E NEGATIVI

Mangiamo molta più carne rispetto al reale fabbisogno, un danno per l'ambiente ( aumenta il bisogno di cereali e quindi di terreni e di risorse per sfamare gli animali), ma anche un danno per la salute; Aumenta l'incidenza dei tumori e delle malattie cardiovascolari. Un problema per la salute e l'ambiente, ma anche un problema etico.  

La carne è un alimento proteico ( 18-23%), contiene anche lipidi tra l'1 e il 14 % e questi sono costituiti soprattutto da trigliceridi, formati prevalentemente da acidi grassi saturi e da colesterolo (mediamente 60-80 mg ogni 100 g di carne ). L'apporto vitaminico è rappresentato soprattutto dalle vitamine del gruppo B1 B2, B3, B12. I sali minerali più importanti sono il ferro ( prevalentemente nella carne rossa) e lo zinco, ma sono presenti anche il fosforo, potassio, magnesio. La quantità di glucidi è trascurabile. Un consumo moderato di carne ha importanti effetti benefici sulla salute, spesso però ne mangiamo troppa, correndo così un maggiore rischio di malattie cardiovascolari e di alcuni tipi di tumori.
  • Un alto consumo di carne porta a malattie cardiovascolari ( colesterolo, ictus, infarti...) mentre:
  • un consumo moderato di carne è importante per una dieta equilibrata.  Come suggerisce la dieta mediterranea la quantità idonea equivale ad  1 porzione circa di carne rossa al mese, e circa 1-2 volte la settimana la carne bianca.

Il fabbisogno proteico giornaliero per una sana e corretta alimentazione equivale al  10-15% del fabbisogno energetico totale. Tale quantità deve essere suddivisa in:
  •   2/3 attraverso le proteine vegetali (cereali e legumi insieme formano le proteine ad elevato valore biologico, come quelle presenti nella carne) 
  • solo 1/3 attraverso le proteine animali
Perché abusare nel consumo di carne se l'eccesso  comporta un danno per la salute,  sofferenza da parte degli animali, sfruttamento ambientale, inquinamento, cambiamenti climatici e perdita di flora e fauna?! 
.........................................La carne non è l'unica fonte proteica.

UNA VALIDA ALTERNATIVA ALLA BISTECCA:

CONFRONTO TRA:
BISTECCA
FAGIOLI



  • Proteine ad alto valore biologico
  • lipidi costituiti prevalentemente da acidi grassi saturi e colesterolo
  • non contiene glucidi
  • non contiene fibre
  • se assunta in eccesso può aumentare il rischio di incorrere in malattie cardiovascolari
  • Proteine a medio valore biologico
  • legumi e cereali insieme formano le proteine ad alto valore biologico
  • non contiene colesterolo
  • contiene la fibra solubile che abbassa il colesterolo
  • contiene glucidi complessi ( amido e fibra)
  • ricchi di fibra che aiuta la regolarità intestinale

AGRICOLTURA BIOLOGICA

Il termine AGRICOLTURA BIOLOGICA, indica un metodo di coltivazione che ammette solo l'impiego di sostanze naturali, escludendo l'utilizzo di sostanze chimiche, come: fertilizzanti, diserbanti e insetticidi. Infatti, essa utilizza materiale organico per la concimazione e appropriate tecniche agricole e sinergie per evitare malattie, sfruttamento delle sostanze nutritive e inquinamento. Questo è il fine delle coltivazioni biologiche: il minimo impatto sulla natura e quindi anche la TUTELA della salute umana e dell’ecosistema. L’agricoltura biologica, oltre a tutelare la biodiversità, il paesaggio e le acque, contribuisce a frenare il riscaldamento climatico".

AGRICOLTURA BIOLOGICA NEL MONDO: Nel mondo, si stima che gli ettari coltivati biologicamente siano 40 milioni. Secondo degli studi, se tutte le superfici agricole fossero coltivate con metodi biologici le emissioni di CO2 si abbasserebbero del 23% in Europa e del 36% negli USA, un buon risultato a fronte degli obiettivi climatici fissati per il 2030. In AFRICA sono coltivati biologicamente oltre un milione di ettari, con oltre 530000 operatori certificati, 100000 dei quali si trovano in Etiopia e Uganda e 85000 in TANZANIA. Alcuni studi stimano che l’agricoltura biologica renda solo il 19.2% in meno di un’agricoltura intensiva.

TECNICHE UTILIZZATE IN AGRICOLTURA BIOLOGICA: Le varie tecniche utilizzate per avere un basso impatto sull’ambiente e sulla  biodiversità possono essere:

  1. Rotazione delle colture: una pianta non viene mai coltivata per 2 anni consecutivi sullo stesso terreno, da un lato si ostacola l'ambientarsi dei parassiti e dall'altro si sfruttano in modo meno intensivo le sostanze nutrienti del terreno;
  2. Piantumazione di alberi e siepi, che oltre a ricreare il paesaggio, danno ospitalità ai predatori naturali dei parassiti e fungono da barriera fisica a possibili inquinamenti esterni;
  3. Consociazioni: piante che fanno parte di diverse famiglie vengono piantate vicine per creare una sinergia tra di loro. La sinergia tra due piante si può creare se esse hanno diversi bisogni nutritivi e vari benefeci l’una dall’altra. Dei possibili esempi sono:
  • -Trifoglio – frumento - camomilla.
  • -Cipolla e Carota, classica consociazione che evita l’attacco di mosche.
  • -Prezzemolo e pomodoro.
  • -Aglio – Fragole - borragine.
  • -Canapa – Cavolo – Camomilla - cipolla.
  • -Cerfoglio – ravanelli – Aglio.
Un’altra tecnica utilizzata in agricoltura biologica è l'uso di fertilizzanti naturali come il letame compostato e sovesci, cioè incorporazioni nel terreno di piante appositamente seminate, come trifoglio o senape, oppure di piante che non producono più e vengono totalmente interrate per ridare alla terra i principi nutritivi che gli ha tolto, questa tecnica fertilizza la terra per la coltura seguente.

L'agricoltura biologica si avvale di forme di difesa delle colture attraverso l'intervento di piante, animali e insetti utili .

PIANTE UTILI PER LA COLTIVAZIONE:
  • ACHILLEA: aumenta le qualità aromatiche di tutte le erbe, in porzioni minime ai bordi della coltivazione essa aiuta la maggior parte degli ortaggi.
  • AGLIO: svolge una funzione di protezione, infatti, è molto comune produrre infusi d'aglio per combattere malattie, muffe e attacchi di cimici.
  • BORAGGINE: stimola le api e la crescita di molte piante come le fragole.
  • CAMOMILLA: aumenta le quantità di oli nelle piante aromatiche, infusi di camomilla hanno effetti contro molte malattie delle piante.
  • CANAPA: tiene lontana la farfalla cavolaia, ha effetti protettivi sulle piante che crescono nelle vicinanze.
  • CODA CAVALLINA: i decotti di queste piante vengono spruzzati sulle piante per proteggerle dai funghi.
  • DENTE DILEONE: esso inibisce la crescita in altezza delle piante e fioritura e maturazione precoce.
  • FARINELLO: spunta in terreni stanche e privi di elementi nutritivi.
  • LINO: migliorai i terreni argillosi  e li prepara per una coltivazioni di piante molto esigenti di principi nutritivi.
  • NASTURZIO:combatte mosca bianca e afidi.
  • ORTICA: Aiuta le piante vicine a essere più resistenti, aumenta gli oli naturali delle piante, forma l’ hummus.
  • QUERCIA: aiuta nelle coltivazioni di agrumi, e se la corteccia viene posta nei bordi della coltivazione respinge i lumaconi e le larve di fillofaga e se essa viene bruciata, la sua cenere è ideale per fertilizzare perché ricca di calcio.

ANIMALI E INSETTI UTILI:
  • RICCIO: esso è molto utile contro lumache e bruchi, le quali si cibano delle foglie  degli ortaggi, inoltre, esso tiene lontano i roditori. Per avere come ospiti questi mammiferi si lascia una zona più appartata e un po’ più “selvatica”, magari riparata da una siepe o da un cespuglio, e nella quale l’animale sentendosi al sicuro, può costruire il suo rifugio.
  • RONDINI, PICCHI, CODIROSSI, PETTIROSSI E FRINGUELLI: proteggono le piante della coltivazione da insetti, bruchi e afidi che danneggiano le piante; per aumentare la presenza di questi volatili nella coltivazione bisogna piantare molti alberi, arbusti e cespugli dove si possono costruire ripari per gli uccelli.
  • COCCINELLE: Sono il simbolo dell’agricoltura biologica. Esse Infatti vengono allevate per eliminare insetti che si cibano di ortaggi, le piante che vengono coltivate per attirare questi insetti sono: Rafani, cavolfiori, broccoli, calendula, tarassaco, potentilla, gerani, fiordaliso, ortica, aglio, timo, coriandolo e salvia.
  • INSETTI IMPOLLINATORI: Sono farfalle, api, calabroni e vespe. Essi attirati dal polline prodotto dai fiori delle piante favoriscono la nascita di più fiori e frutti e più velocemente grazie all’impollinazione. Questi insetti sono attirati da piante come: Non ti scordar di me , il caprifoglio, l’euforbia, violacciocche, gerani, le echinaceae, l’agrifoglio e i fiori a cinque petali, basilico e lavanda.

Le coltivazioni biologiche si servono di mezzi che hanno un basso impatto ambientale, come: IRRIGAZIONE AUTOMATICA, MULINI, ENERGIE RINNOVABILI, MERCATI A KM 0 o VENDITA DIRETTA.

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MALNUTRIZIONI 

La malnutrizione è  uno  stato patologico che si stabilisce quando non sono soddisfatte le esigenze nutritive, qualitative e quantitative di un organismo nel tempo,  cioè un’ alimentazione difettosa per eccesso o scarsezza che compromettono lo sviluppo dell’organismo e tale da comportare un’alterazione della qualità di vita e la vita stessa.

ALCUNI DATI DAL MONDO: C'è uno squilibrio nella distribuzione delle risorse umane, paradossalmente ci sono più bambini obesi che denutriti, un dato che fa riflettere sulle nostre abitudini e sulle ripercussioni che queste hanno anche per il prossimo.
Malattie e decessi per eccesso e difetto di cibo:
  • 155 milioni di bambini nel mondo è obeso o in sovrappeso: ( dal 1990:  + 27% soffrono di ipertensione, +28% abuso di alcol, +29% dieta  povera di frutta, +58% iperglicemia, +82% elevata massa corporea)
  • 148  milioni di bambini nel mondo è sottopeso

MALNUTRIZIONE PER ECCESSO


Una dieta ad alto contenuto di grassi, proteine animali e zuccheri raffinati, spesso associata ad uno stile di vita sedentario e alla carenza di micronutrienti, determina il sovrappeso e l' obesità,  ciò si traduce, a lungo termine, in un’alta probabilità di obesità, diabete, gotta, e altre condizioni dismetaboliche, con una conseguente riduzione dell'aspettativa di vita e un aumento dei problemi di salute. L'assenza di una educazione alimentare e il costo troppo basso del cibo cattivo sono le cause principali di tale malessere!


CONFRONTO TRA:

1) Junk Food - Cibi Spazzatura

  • Scarso valore nutrizionale
  • Elevato apporto energetico
  • Elevato apporto di sale da cucina
  • Elevato apporto di glucidi raffinati
  • Elevato apporto di colesterololipidi saturi e/o acidi grassi idrogenati (trans)

  • un pasto completo al fast food (cheeseburger, patatine, bibite e dessert, in porzioni maxi) può arrivare a 2.400 calorie e circa 120 grammi di grassi.




    2) PASTA E POMODORO:
    L’apporto calorico per   100 gr di pasta di semola di grano duro è di circa 360 kcal, di cui  il 72% sotto forma di carboidrati complessi, il 12% come proteine ed un contenuto in grassi trascurabile. Se consumata con un condimento semplice a base di pomodoro, verdure o formaggio grattugiato e un filo di olio extravergine di oliva, una porzione di 80 g di pasta asciutta apporta circa 400 kcal. Un piatto di  pasta è sufficiente a colmare l’appetito   e fornisce l’energia indispensabile per le attività quotidiana 


    RIDURRE IL CONSUMO DEI SEGUENTI CIBI:
    • Burro e strutto: ricchi di acidi grassi saturi e colesterolo
    • Salumi, snack salati: acidi grassi saturi, sodio
    • Cibi fritti: acidi grassi saturi e trans,
    • Bevande zuccherate e dolciumi: zuccheri semplici, acidi grassi saturi e trans
    • Farine raffinate: provocano un aumento della glicemia e il conseguente incremento dell’insulina, fenomeno che nel tempo porta ad un maggior accumulo di grassi depositati e ad un indebolimento generale dell’organismo, rendendolo maggiormente esposto nei confronti delle malattie, tumori inclusi.
    • Olio di palma è ritenuto dannoso per la salute per vie del suo elevato contenuto di grassi saturi. Dal punto di vista ambientale, la produzione di olio di palma contribuisce purtroppo alla deforestazione di aree dal valore naturalistico inestimabile, comprese antiche foreste pluviali.

    Un'eccessiva assunzione dei cibi sopra elencati induce stress ossidativo e infiammazione, favorendo la proliferazione di adipociti, la deposizione di grasso, la ritenzione idrica ( il sodio), e possibili alterazioni dei segnali di fame e sazietà


    CONCLUSIONE

    Il progresso del 20° secolo ci ha dato l'idea che esso significasse scegliere e mangiare tutto quello che vogliamo, ma non è così! Allora cosa è il progresso? una domanda importante da porsi per sensibilizzarci nei confronti di un futuro migliore per l'ambiente e la salute.